Index di Ginevra – 18-21 aprile 2023

Green Evolution con il suo dipartimento BTTFIBRE, da oltre 30 anni è impegnata nella promozione di fibre tessili per applicazioni  tecniche come il TNT e Filati Tecnici ma anche di fibre a più basso impatto ambientale: dalla fibra di cotone biologico Biore della fondazione Remei Ag, a Tencel e Lyocell dell’ex gruppo Acordis  (ora Lenzing) fino alla sperimentazione e promozione primi in Italia della fibra pla (acido polilattico) da fermentazione di amidi e biodegradabile con il gruppo Far Eastern Textile di Taiwan attraverso la rappresentata RMBFibres ed infine alle fibre da polimero riciclato/rigenerato certificate GRS (global recycle standard).  Alla prox Index di Ginevra – 18-21 aprile 2023 –  la rappresentata Far Eastern Textile di Taiwan, promuoverà la nuova fibra di PET ottenuta da matrice organica (vegetale) ma anche certificata biodegradabile (non compostabile). Con questo tipo di fibra si viene ad abbattere in modo importante l’impronta ambientale delle fibre sintetiche, pur conservando le proprietà della fibra di  poliestere tradizione e favorendo applicazioni di grande mercato,  come i prodotti igienici monouso, nelle mescole con fibre cellulosiche come cotone, rayon e lyocel; in linea con le attese del mercato ed in particolare ad un anno dalla pubblicazione della Strategia del Tessile promossa della EU che favorisce il recupero, riuso dei prodotti tessili e delle fibre ma anche la loro coerenza nel fine vita in caso di mescole con 2 o più tipologie. Green Evolution (BTTFIBRE) è da oltre 30 anni impegnata in Italia nella promozione di fibre e applicazioni tessili a basso impatto ambientale.

PLASMA: LE PERFORMANCE GREEN-HIGH-TECH DEI TESSILI

 

MPG è società innovativa con sede in Lussemburgo e centro operativo in Belgio  https://molecularplasmagroup.com, che produce la tecnologia PLASMA  per industrie tessili di finissaggio di tessuti, filati, tessuti-non-tessuti e film.
E’  una azienda nata da 2 istituti di ricerca: VITO (Belgio) e LIST luxemburgo. Nata nel 2016 ha sviluppato una tecnologia che seppur nota agli addetti ai lavori è ancora scarsamente utilizzata e valorizzata nei comparti tessili italiani.
In modo particolare la tecnologia del plasma è una applicazione high-tech a basso impatto ambientale, estremamente flessibili per tessuti e nontessuti  realizzati con tecniche e fibre diverse;  utile per implementare e consolidare le performances da raggiungere con tecnologia pulita come per esempio: rendere idrofobi strutture tessili naturalmente idrofiliche o viceversa; fissare pigmenti (colori) su superfici complesse ma anche tra l’altro rendere permanentemente antibatterici i materiali tessili e plastici.
A differenza del trattamento corona, già ampiamente utilizzato in alcuni processi tessili come la stampa e l’accoppiamento con resine e polimerii, la tecnologia del plasma rende i trattamenti permanenti.
MPG offre la progettazione  e la realizzazione  di impianti di trattamento al plasma studiati su misura per esigenze specifiche. Offre inoltre la possibilità di svolgere lavorazioni conto terzi da effettuare presso lo stabilimento belga. I preventivi sono possibili su richiesta. Contattare Green Evolution: info@greenevo.it per preventivi e approfondimenti.

PYROTEX CLASSIC RIDUCE LA CARENZA DI ARAMIDE

PYROTEX: PROVA DEL FUOCO

I produttori, ad esempio, di asfalto e cemento sono costretti a cercare tessuti alternativi ad alta temperatura per la filtrazione del particolato a causa della carenza globale di aramide.
“La fusione di Dow e Dupont […] ha contribuito in modo significativo alla carenza di fibre a cui stiamo assistendo oggi. La catena di approvvigionamento è un grosso problema con la meta-aramide […]; non sembrano esserci cambiamenti in tale questione fino alla fine del 2022”, ha affermato Chris Plotz, direttore dell’istruzione e degli affari tecnici presso l’International Nonwovens and Disposables Associations (INDA).
La carenza in corso sta creando problemi non solo per l’industria dell’asfalto e del cemento, che fa molto affidamento sui sacchi filtranti in meta-aramide per soddisfare i loro mandati di conformità ambientale, ma anche per i produttori di DPI (dispositivi di protezione individuale) e forniture per aeromobili.
Tuttavia, esiste una soluzione disponibile per eliminare la tensione dal mercato e alleviare l’attuale collo di bottiglia: PyroTex® classic, la fibra ignifuga e resistente al calore prodotta da PyroTex Industries in Europa.
“PyroTex® classic è una fibra già affermata e certificata nell’industria della filtrazione dei gas caldi, dei DPI e aeronautica. Poiché ha un LOI, una temperatura operativa continua e un isolamento più elevati rispetto all’aramide, può fungere da sostituto immediato in quei prodotti che non utilizzano già PyroTex classic”, afferma Robert Jarausch, amministratore delegato di PyroTex Industries in Germania e aggiunge: ” Siamo in grado di consegnare in modo tempestivo poiché abbiamo aumentato la nostra capacità”.

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DA RIFIUTO TESSILE A CAPO DI MODA

 

Il prossimo 5 luglio dalle ore 18 Marco Benedetti R&D di Green Evolution interverrà in qualità di tecnologo ad un seminario on line dal titolo quanto mai figlio dei tempi: da Rifiuto tessile a capo di Moda. L’iniziativa é organizzata da Confartigianato nel contesto delle manifestazioni legate a Genova capitale del jeans, storico punto di partenza della grande avventura di questo tessuto nei secoli. Denim è il nome proprio del tipo di tessuto; esso tuttora rappresenta nell’immaginario collettivo molto di più che un semplice capo di abbigliamento essenzialmente pratico perchè robusto. Dal dopoguerra fino ad oggi esso è’ il simbolo della crescita sociale di una parte consistente del popolazione del Pianeta, una metà per altri, così come è associato alla crescita economica di interi comparti sia industriali che commerciali, di cui l’Italia è tuttora leader come il settore Moda.
Tuttavia il tessuto più presente in ogni continente costituisce spesso anche un rifiuto quando come jeans o capospalla viene gettato sui cassonetti per usura o semplicisticamente fuori moda.

Oggi a differenza di alcuni anni fa, la fibra di cotone usata – come è stato per la lana negli ultimi decenni – torna a costituire una materia prima “seconda” ovvero riutilizzabile nel ciclo tessile, fino anche a tornare nuooi denim. Questo oggi è possibile grazie all’innovazione tecnologica che smentisce il luogo comune presente ancora tra addetti ai lavori, di considerare le fibre di scarso valore commerciale come cotone o poliestere, inadatte a processi di recupero per mancanza di redditività ovvero adatte a produrre un prodotto povero, che richiede lavorazioni di enormi quantità di vecchio tessuto e con margini operativi che spesso non giustificavano l’investimento in tecnologia salvo per le applicazioni settori industriali come auto ( mescolata per es. a resine non certo salutari per l’uomo ) o poco di più.
Oggi tecnologia, spesso made in Italy, esperienza e bisogno sociale oltreché industriale nonché la spinta della EU e delle nuove generazioni FFF, guardano a questo tipo di “materia prima” di riciclo come una nuova materia prima di valore. E gli investimenti di imprese illuminate stanno facendo già l’apripista della Storia.